30/09/08

Prix Le Blanc, ultimo aggiornamento


Alla fine io e Rossano (che si è anche recato in quel di Bruxelles per la premiazione) ci siamo classificati cinquième al prestigioso concorso belga. Non buschiamo una lira ma la nostra storia verrà pubblicata dans l'album collectif du concours (quando leggo la lingua d'oltralpe la immagino parlata con accento barese, tipo da Sergio Rubini: "Où, ce si fatte?" "So arrivat cinquième" "Dalle e dalle che se chieche u metalle!" "Ma va a cazz' l rizz c'u cul...").
E niente, solo per dire che se non abbiamo vinto è solo colpa vostra. No, non tua, tu lo so che sei bravo. Quello lì invece... sì, proprio tu... Di a dà l schcaf a du a du fine a che non dvendne disphre!!!

(un ringraziamento a wikipedia per l'assistenza linguistica)

24/09/08

Il lavoro mi piace, mi affascina. Potrei starmene seduto per ore a guardarlo. (Jerome K. Jerome)


Questo è un periodo dell'anno sempre impegnativo per me. Dopo l'estate, infatti, comincio a essere pressato da vari agenti esterni affinché cominci finalmente a lavorare e sembra quasi impossibile che, anno dopo anno, io riesca ad evitarlo, giungendo indenne all'estate successiva.
Non è facile. Ci sono un bel po' di mesi freddi e piovosi a separarmi dalla bella stagione e pochi luoghi in cui possa fuggire. Annaspo tra i soliti tristi annunci e offerte per niente allettanti e spesso mi trovo costretto a rifugiarmi in qualche stupido corso di formazione.
Ma quest'anno qualcosa è cambiato. C'è qualcosa di diverso in me.
Io... non è facile per me dirlo... ma credo che... nel profondo... in un angolo buio nella parte più intima e celata di me stesso... accanto al colon sigmoideo... detto anche sigma... chiamato anche, in maniera anatomicamente scorretta, colon pelvico... sede frequente di diverticoli intestinali... in quella zona insomma mi sembra di avvertiere come un vago e incerto desiderio di... di lavorare.
Ora, non voglio che nessuno si preoccupi, probabilmente è soltanto un malessere passeggero dovuto a un'alimentazione sregolata o al fatto di dover ascoltare ogni giorno le parole che vengono fuori dalla lasciva e lurida bocca di Italo Bocchino, fatto sta che al momento la situazione è questa.
La prognosi è riservata ma possiamo comunque dire che il paziente reagisce bene, concentrandosi su imprese improbabili, bisiness difficilmente realizzabili, speculazioni inaccessibili e giocate da un euro al superenalotto.
Insomma, ci sono tutti i presupposti perché riesca a cavarmela anche stavolta ma... mai dire mai.

14/09/08

Il tuffatore


Pensavo non di meritare niente allora, ma per i motivi sbagliati. Il sentirmi indegno e al tempo stesso non inferiore a nessuno, mi faceva bruciare disperatamente, mi rendeva frenetico nella mia immobilità.
Ero un tuffatore nei secondi precedenti il salto, che guarda e riguarda l’esercizio perfetto nella sua mente, dilaniato dalla tensione dei nervi e dei muscoli pronti a scattare. Immerso nel silenzio di centinaia di fiati sospesi.
Appeso al cielo.
Ero un tuffatore da 10 che non si tuffò mai. Terrorizzato dall’altezza dei suoi sogni e dal fondo troppo basso della realtà.

12/09/08

Reduce


Mi rifaccio vivo oggi, alla vigilia della nostra morte globale per risucchiamento in un gigantesco buco di emmenthal. Che poi sta storia che i fasci di particelle potrebbero causare la fine del mondo mi pare un po' esagerata. Che dovremmo dire allora dei fasci di Centocelle? In ogni caso, finché si scontrano tra loro non posso che essere contento.
Questa estate è stata particolarmente attiva, ma soltanto perché le passate erano state fortemente passive e non in senso retrosessuale.
Per la prima volta ho fatto il bagno in un fiume che in realtà era un torrente che in realtà era una successione di pozzanghere brulicante di ragni d'acqua. Io e gli altri intrepidi escursionisti ci siamo inoltrati per la gola sempre più impervia, scalando massi e risalendo simpatiche cascatelle, lì dove nessuna chitarra si era mai spinta prima. È stato bello. Mi sono anche azzoppato. Non riuscivo più a poggiare il piede in terra. Ero convinto che fosse rotto. Ogni volta che sfioravo il terreno mi veniva da piangere. O almeno credo che sia quella la sensazione che si prova quando si è in procinto di piangere. Io non lo so perché non ho mai pianto in vita mia. Al massimo ho avuto delle perdite di liquidi.
Ho giocato a ping pong. Ho visto i cinesi giocare alle olimpiadi e per quel giorno sono stato fortissimo. Avevo lo spirito di un cinese imbattibile dentro di me, uno spirito made in China. Poi siccome queste cose made in China non durano un cazzo, tutti gli altri incontri li ho persi. A stento ho trattenuto le lacrime.
Ho giocato a calcetto. La mia squadra ha subito una sconfitta che in modo riduttivo potrei definire umiliante. Le mie lacrime hanno irrigato il campo in erba sintetica.
Ho giocato a calcio balilla. Io e il mio partner abbiamo distrutto e irriso varie squadre femminili. Del match contro i maschi non... sniff... non mi va di parlare.
Poi sono successe anche un po' di robe brutte. Ma di quelle, si sa, tra qualche anno ne rideremo.