04/11/09

Il buon nome dei McLowry

Nigel McLowry s’impiccò nella torre est. Lasciò un biglietto:
“McLowry Castle è da tempo fonte di insostenibile imbarazzo. Nelle notti d’autunno sembra bucare la nebbia per avventarsi sui rari viandanti. Nei cigolii delle porte par di sentire i defunti graffiare con le unghie i loro sepolcri. I passi riecheggiano dalle profondità dell’inferno e la luce lunare penetra dalle vetrate tingendo di pallore funereo i volti dei visitatori.
Eppure nessuno spettro lo abita, caso unico nella contea.
Per questo lo lascio per non lasciarlo mai.”
Ora al suo posto v’è un campo da golf e dei lamenti risuonano alla buca 8.



























Mi sono intrufolato nel progetto del grandioso Hannes Pasqualini, "Cento storie, cento parole". Com'è facilmente intuibile dal nome, Hannes ospita nel suo blog racconti, ognuno dei quali consta esattamente di 100 vocaboli, scritti da alcuni fini cesellatori di parole (Raule, Campanella, Licata e il magico Cubber, che già in tempi non sospetti mi aveva stregato col suo blog). Adesso debutto anch'io, con questa storia sullo sfortunato McLowry. Ma ovviamente, il vero motivo per seguire il progetto sono le perle create da Hannes che accompagnano ogni storia. Chi sa di fumetto, sicuramente conosce già il prode Pasqualini. Gli altri vadano a rifarsi gli occhi.

p.s.: Ah, anche il mio raccontino precedente, "Vera", era un 100 parole, nato sull'onda creativa di tutto questo.