
Ogni tanto in questa casa si fa una "busta per la carta" da riempire con chili di carta che andrà successivamente gettata nell'apposito "cassonetto per la carta" che si trova subito dopo la casa di paglia del primo porcellino proprio alla fine della strada di mattoni gialli. Io do il mio contributo scavando negli scaffali, tra fogli sparsi di origine ignota, quaderni scolastici del mesozoico, manoscritti impolverati. Non butto mai niente.
Ogni volta tra questi fogliacci scopro inevitabilmente documenti storici della massima importanza per me. Pagine di diario, intricatissime trame di romanzi (che al giorno d'oggi non sarei minimante in grado di concepire), formazioni del fantacalcio (Ganz! Moriero! Walem! Paulo Sergio! Edmundo! NEQROUZ LO STRIZZAPALLE!!!), struggenti poesie, disegni di tizi muscolosi di chiara influenza Jimleeana, e poi liste, liste, liste d'ogni genere (calciatori, canzoni, possibile cast per un film sugli X-Men in cui azzeccavo Patrick Stewart... frasi da scrivere su delle magliette, es: "Scugnizzo del demonio"), perfino una bozza di una missiva destinata a Marco Marcello Lupoi in cui lo spronavo ad investire in produzioni autoctone di genere non supereroico (e alla fine mi ha ascoltato... neanche un grazie, eh?). Insomma, un patrimonio inestimabile in cui mi smarrisco ogni volta.
Cimeli di quel tempo in cui non potevo fare a meno di inondare d'inchiostro ogni superficie cartacea.
La videoscrittura è castrante. Il bianco luminoso dello schermo che riflette il tuo vuoto è più minaccioso e impietoso del bianco del foglio.
Il foglio bianco lo puoi subito far tuo con uno scarabocchio, marchiarlo a nero, insozzarlo, farne ciò che vuoi. Questo insieme di pixel invece è una cosa seria. Una cazzata qui assume proporzioni ben più grandi. Puoi solo SALVARE o CANCELLARE.
Da un po' sto provando a riappropriarmi dell'atto liberatorio di far scorrere la sfera magica sulla carta, di far gareggiare la mano col cervello. È dura, credo sia un po' come disintossicarsi. Ma spero di tornare presto a sprecare tonnellate di carta da riguardare con imbarazzo tra qualche lustro e salvare dalla "busta per la carta".