29/11/07

Tornando a lui...

Ma ci pensate se Rino Gaetano fosse vivo, tra noi, in quest'Italia mostruosa di politici deliranti, intercettazioni, omicidi plastificati, ultras scatenati, giornalisti senza domande, reality irreali, guerre di pace, crisi ambientali, processi infiniti, pd pdp udc dc?
Come racconterebbe tutto questo?
Così:

non più a gas ma a cherosene
il riscaldamento centralizzato più ti scalda più conviene
niente carbone mai più metano
pace prosperità e lunga vita al sultano
(Spendi Spandi Effendi)

Rare tracce di signori
benpensanti e non creduti
traffichini grossi e astuti
ricchi forti e incensurati
(Rare tracce)

Il vero metro è la ferrovia
che come la CIA te può insegnà
che una differenza sostanziale e profonda
fra prima e seconda ci deve stà
(Okay papà)

Ladri di stato e stupratori
il grasso ventre dei commendatori
diete politicizzate
evasori legalizzati
auto blu
(Nuntereggae più)

fabbricando scuole dai un tuo contributo personale all'istruzione
fabbricando scuole sub-appalti e corruzione bustarelle da un milione
fabbricando case popolari biservizi secondo il piano regolatore
fabbricando case ci si sente vuoti dentro il cuore
ci si sente vuoti dentro il cuore
ma dopo vai dal confessore e ti fai esorcizzare
spendi per opere assistenziali
per sciagure nazionali e ti guadagni l'aldilà
e puoi morire in odore di santità
(Fabbricando case)

lui è stato sempre puro come l'alito di chi
non beve e non fuma lava i denti tutti i di
profuma di roba francese e sulla camicia ha un foulard di chiffon
regala sorrisi distesi ai suoi elettori ai bambini bon bon
non teme ne estate ne inverno se andrà all'inferno ci andrà col gilet
dimentica i tuoi problemi imbarca i tuoi remi lui pensa per te
inaugura mostre e congressi autostrade e cessi ferrovie e metrò
(Capofortuna)

E su sei sempre il più e giù sei un uomo in più
e su sei sempre tu e giù non ci sei più
(Su e giù)

a te che odi i politici imbrillantinati
che minimizzano i loro reati
disposti a mandare tutto a puttana
pur di salvarsi la dignità mondana
a te che non ami i servi di partito
che ti chiedono il voto un voto pulito
partono tutti incendiari e fieri
ma quando arrivano sono tutti pompieri
a te che ascolti il mio disco forse sorridendo
giuro che la stessa rabbia sto vivendo
stiamo sulla stessa barca io e te
(Ti Ti Ti Ti)

Beati sono i santi, i cavalieri e i fanti;
beati i vivi, i morti ma soprattutto i risorti
Beati sono i ricchi perché hanno il mondo in mano
Beati i potenti e i re e beato chi è sovrano
Beati i bulli di quartiere perché non sanno ciò che fanno
Ed i parlamentari ladri che sicuramente lo sanno
Beata è la guerra, chi la fa e chi la decanta
Ma più beata ancora è la guerra quando è santa
Beati i bambini che sorridono alla mamma,
Beati gli stranieri ed i soufflé di panna
Beati sono i frati, beate anche le suore
Beati i premiati con le medaglie d'oro
Beati i professori, beati gli arrivisti ,
I nobili e i padroni specie se comunisti
Beata la frontiera beata la finanza
Beata è la fiera ad ogni circostanza
Beata la mia prima donna che mi ha preso ancora vergine
Beato il sesso libero si ma entro un certo margine
Beati i sottosegretari i sottufficiali
Beati i sottaceti che ti preparano al cenone
Beati i critici e gli esegeti di questa mia canzone
(Le Beatitudini)

28/11/07

La soluzione definitiva al conflitto mediorientale


Sessant'anni di conflitti, tregue instabili, bombardamenti e attentati, mediazioni e trattative fallimentari.
Le cose tra Israele e Palestina non cambieranno mai per un semplice motivo: si stanno antipatici. E non c'è niente di peggio dell'avere un vicino di casa antipatico. Finché le cose resteranno così, Israele e Palestina continueranno a farsi dispetti, rigarsi la macchina, mettere gomma da masticare sul pulsante del citofono e riempire la buca delle lettere di pannolini sporchi.
L'unica soluzione è che tra loro ci sia una zona davvero neutrale che li separi, in modo che non siano costretti a vedersi. Non parlo di muraglie o deserti. No, servono semplicemente dei nuovi vicini tranquilli, che stiano simpatici a tutti. Qualcuno che stia in mezzo, che ti accolga con un sorriso quando passi a chiedere un po' di zucchero e ti stia pazientemente ad ascoltare quando sparli di quegli altri, lì.
La soluzione definitiva al conflitto è spostare il Lussemburgo in Medio Oriente.

27/11/07

Le prove dell'esistenza di Kubrick


Delle due cose che avrei voluto vedere a Roma, una, il concerto degli Okkervil River, l'ho stupidamente persa (com'è stato, gb?). L'altra era la Mostra sul Sommo Kubrick e, anche se ce l'ho messa tutta, alla fine sono riuscito a non mancarla. Per fortuna, perché è una mostra bellissima che ricorderò tutta la vita (anche perché non sono un frequentatore di mostre, al contrario di certi miei amici che basta che respirino... certe cozze, vabbè...).
La mostra sul Maestro non tradisce le aspettative, l'allestimento è ricco ed esaustivo, da dedicargli mezza giornata, ma il tutto non stanca e le ore passano in fretta senza quasi accorgersene. Ad ogni film è dedicato uno spazio apposito, pieno di materiale interessante, e un monitor su cui passano alcune scene. È emozionante vedere gli appunti di lavorazione, le sceneggiature originali, le lettere private di Stanley, così come i tanti costumi e oggetti di scena. Ma ancora di più, almeno per me, è stato essere a pochi centimetri dalle cineprese, gli obiettivi, i mirini attraverso i quali Kubrick immortalò i suoi capolavori. Essere al cospetto delle incredibili innovazioni tecniche che, film dopo film, Stan e i suoi collaboratori hanno introdotto fa un certo effetto. Inoltre c'è una sala dedicata al Kubrick degli esordi, prolifico foto-reporter enfant prodige. Se ne avete la possibilità, andate a vederla, avete tempo fino al 6 gennaio.

26/11/07

Me ne compiaccio

Sono tornato. Ho telefonato a mio nonno, due minuti di conversazione d'ordinanza, come stai? come va? che si dice? blablabla. Poi mio nonno mi dice: "Me ne compiaccio". Ridacchio e ci salutiamo.
Accipicchia, che figata, non me l'aveva mai detto nessuno.
E nemmeno a voi, scommetto. Crepate d'invidia!

24/11/07

Sicilia bedda


Vi capita mai di sentirvi osservati, di sentire gli occhi di tutti addosso a voi? Di sentirvi intrappolati in una gabbia di vetro, giorno dopo giorno, come un oggetto in esposizione? Sì? Wow, non sapevo che le prostitute di Amsterdam seguissero questo blog.
L'altro giorno mi sono infilato in metropolitana e tutti, anche il cieco alla fine del vagone, mi fissavano, nemmeno avessi avuto la patta aperta. Avevo la patta aperta. E si vedeva il calzino.
Io tengo un calzino nelle mutande, ma non per barare sulle dimensioni, che per ottenere un rigonfiamento accettabile non mi basterebbe l'intero stock di calze di oviesse, tanto parto svantaggiato. No, lo tengo lì per tenere il tutto al caldo. Devo proteggermi dal freddo del Nord. Per un siciliano anche Reggio Calabria è il Nord, quindi figuriamoci Roma.
Ero in metropolitana, in doposci fucsia con disegni di lampi celesti e salopette coordinata con la patta aperta e tutti mi fissavano. Nessuno sembrava notare il trans di due metri accanto a me. A parte una vecchietta che sorridendo ha detto: "Che carini, state così bene insieme."
Al che io e il trans ci siamo guardati con un misto d'imbarazzo ed eccitazione e dopo aver rotto il ghiaccio ci siamo scambiati i numeri di telefono. Ti chiamo presto Veronika.
Ma il punto è che tutti, in quella dannata metro, mi fissavano come fossi un marziano. A casa mia, nella mia città, non sarebbe mai successo. Lì non abbiamo la metro. E non indosso spesso la mia salopette, se non per occasioni di gala. Il clima, infatti, come ben sanno tutti i fan del commissario Montalbano, non lo consente. In Sicilia fa sempre caldo e c'è sempre il sole. Se vi siete stupiti vedendo Montalbano fare lunghe nuotate sotto il sole di Vigata, in qualsiasi stagione, be', ricredetevi. Non c'è niente di strano, è proprio così. A gennaio le spiagge sono affollatissime. I siciliani adorano fare il bagno ogni giorno, sguazzare, stare a mollo, nuotare insieme ai pinguini finché la dolce morte per assideramento non sopraggiunge.
Ah, quanto mi manca la Sicilia, il sole, il mare, le arance, i cannoli, la mafia (anche se a Roma è facile incontrare esponenti dell'Udc), i pizzini.
Forsenontuttisannoché in Sicilia tutto viene scritto su pizzini, anche i documenti ufficiali. Il formato di carta più usato è l'A16. Le stampanti sono a sputo d'inchiostro. I vigili notificano le multe su pizzini: "Hai sgarrato, ti conviene pagare...". Ma sono molto utilizzati anche come biglietti d'auguri, per i compleanni ad esempio: "Sei sopravvissuto un altro anno, grazie a Dio e agli Amici". Per le nascite: "Per una vita che arriva, un'altra...". Addirittura per i curriculum: "Mi chiamo Saro Basile. Mi manda don Vito".
Ah la Sicilia. Quanto mi mancano quelle domeniche, quando in groppa al mulo passavo a prendere la mia ragazza all'uscita dalla messa e l'accompagnavo fino a casa, attraversando la piazza e gli sguardi scandalizzati della gente. A volte, quando si sentiva generosa ed eravamo assolutamente sicuri che nessuno potesse vederci, lasciava che le toccassi una mano. Uh, meglio non pensarci o mi si riempie il calzino.
Sicilia mia, terra semplice piena di valori puri, terra pura piena di valori semplici, semplice terra piena di terra pura, sto tornando da te. Vengo solo e con le mani alzate, metti giù la lupara.

13/11/07

Beati sono gli sceneggiatori di fiction


Ci sono molti modi in cui potrei e vorrei scrivere questo post, che ha come obiettivo il sottolineare che immane porcheria fosse la fiction su Rino Gaetano, trasmessa su rai1. C'è il modo dettagliatamente analitico, argomentato, obiettivo. Ma avrei bisogno di una mezzoretta di isolamento mentale per buttarlo giù, e nella casa in cui sto non è possibile, soprattutto a quest'ora. Ci sarebbe il modo incazzato e sbrigativo, che mi tenta moltissimo.

Poi c'è il modo in cui lo sto scrivendo, di getto, disordinato, istintivo. Il fatto è che non c'è granché bisogno di analizzare approfonditamente la fiction, perché è sotto gli occhi di chiunque con un minimo di discernimento che schifezza fosse e quanto poco avesse a che fare col personaggio, anzi no, con la persona al centro della storia. E non serve nemmeno stare a parlare delle mastodontiche libertà che gli autori si sono presi nel narrare e nell'inventare di sana pianta episodi della vita del cantautore calabrese. Non serve, perché quello è solo un tizio che hanno deciso di battezzare Rino Gaetano, è solo una questione di omonimia.

Quindi, adesso che abbiamo svelato l'arcano (pensavate fosse quel Rino, invece era suo cugino), rassereniamoci e passiamo in rassegna le caratteristiche principali di questo personaggio che gli sceneggiatori (cinque, dico, ben CINQUE menti illuminate! non oso immaginare quali dinamiche "creative" hanno portato alla nascita della meravigliosa opera) hanno creato. Il loro Rino Gaetano è alcolizzato, drogato, insensibile, ingenuo, idiota, sfigato, maniaco depressivo, pezzo di merda, puttaniere, fantoccio, infantile, egoista, viscido, deprimente. Insomma, uno che a scuola nessuno voleva come compagno di banco. Uno che, se lo incroci per strada fai finta di non conoscere. Quel tipo di essere umano, come dire... Una merda.

Vogliamo poi parlare delle isolate e originali trovate registiche?

Vogliamo ricordare come nella didascalia finale sia stato omesso che il cantante, a seguito dell'incidente per cui sarebbe morto, fosse stato respinto da ben cinque ospedali della capitale?

No, meglio di no. Limitiamoci solo a ricordare le tette delle due protagoniste femminili e niente più.

Sipario.

11/11/07

Di bozze

No, è che sto a Roma. Sto a fa' un corso. In correzione di bozze.
Oh che bello, lavorare nell'editoria, un ambiente creativo, avere per primi tra le mani quei bozzoli che diverranno farfalle, metteranno su le alette e una copertina colorata per posarsi sugli scaffali di migliaia di librerie. Ah, che emozione, che magia...
No, niente di tutto questo. Il correttore di bozze ideale è un automa. Setaccia le pagine con la mente vuota di un cercatore d'oro stanco del Klondike. Che stia leggendo la prosa intricata di Pynchon, un testo escrementizio a firma Bruno Vespa o un saggio sui wafer non fa alcuna differenza. Il correttore di bozze è un cacciatore di errori e di orrori che non può permettersi di sbagliare mira. Mestiere forse adatto a un maniaco compulsivo, anche se nei casi più gravi c'è il rischio che non riesca a superare una pagina per paura che qualcosa possa sfuggire.
Ovviamente sto esagerando, come sempre.
Davanti a me ho ancora un paio di settimane di corso, che è davvero molto valido e tenuto da gente in gamba e simpatica, quindi magari tornerò sull'argomento.
E dovrei anche parlarvi della mia vita (ah ah!) romana.
Giorni mirabolanti.