30/05/08

Aromi romani



Con colpevole ritardo segnalo l'uscita su tutti i monitor dello Speciale Soda IV "Core de Roma", a cura del Collettivo Soda, a cura di Rael, in cura dal dott. Guido Tersilli medico della mutua.
Ho l'onore di aprire questo corposo pdf con un pezzo intitolato "È capitale", furbamente riciclato da un post del blog perché noi giovani non abbiamo voglia di fare niente, soprattutto se siamo terroni e non siamo più così giovani.

Il post ufficiale è qua: http://www.rael-is-real.org/soda/?p=202

Il tomo è scaricabile da qua: http://www.rael-is-real.org/sodasito/core.pdf

Credo che il tutto (o quasi) sia stato composto prima delle ultime elezioni comunali, quindi conservate questo cimelio di una Roma d'altri tempi.

21/05/08

The Darjeeling Limited





Ma quanto mi piace Wes Anderson. Un autore unico nel panorama mondiale per il suo modo unico di affrontare la commedia, intesa non come fiera dello sganascio ad ogni costo ma leggerezza poetica che fa sbocciare la risata naturalmente. Risata di cuore e non di pancia o di testa. E anche quando incrocia il dramma nei suoi film, non ti lascia mai la mano, filtrando tutto con lo sguardo di un bambino curioso di fronte all'inevitabile.
Wes Anderson è autore imperfetto, e per questo molto riconoscibile, di film imperfetti costruiti su personaggi profondamente imperfetti e sui loro rapporti instabili. The Darjeeling Limited non fa eccezione ma anzi eleva l'imperfezione alla terza potenza. Tre protagonisti, i tre problematici (eppure da subito decifrabili nella loro bolla di eccentricità... forse troppo?) fratelli Whitman su cui spicca l'indimenticabile personaggio di Owen Wilson, sempre al suo massimo quando è sotto le mani dell'amico Wes. Non mancano i tocchi di critica sociologica (la superficialità dell'occidentale in cerca di se stesso che programma la sua ricerca spirituale come una gita a Disneyland) ma davvero innocua e lieve, sacrificata felicemente al piacere del viaggio, tra i colori accesi e bellissimi dell'India più sperduta ed estrema. L'immota confusione di Jason Schwartzman e la maschera triste di Adrien Brody completano il trio, cui si aggiuge il cameo di Anjelica Huston nei panni della madre, un insieme di attori chiaramente (e letteralmente) scelto di naso.
Ciliegine: Natalie Portman nuda; Bill Murray velocista; una bella colonna sonora ricca di Kinks.
Nota di costume: solo due spettatori hanno lasciato la sala prima della fine dei titoli di coda!
Da vedere, rigenerante.

12/05/08

Sueño


Su Monstars #3, edito da Nicola Pesce faccio il mio esordio fumettistico. La storia breve, intitolata "Sueño", si avvale delle matite della brava e altrettanto esordiente Romina Moranelli.

08/05/08

Riscartarsi


Ogni tanto in questa casa si fa una "busta per la carta" da riempire con chili di carta che andrà successivamente gettata nell'apposito "cassonetto per la carta" che si trova subito dopo la casa di paglia del primo porcellino proprio alla fine della strada di mattoni gialli. Io do il mio contributo scavando negli scaffali, tra fogli sparsi di origine ignota, quaderni scolastici del mesozoico, manoscritti impolverati. Non butto mai niente.
Ogni volta tra questi fogliacci scopro inevitabilmente documenti storici della massima importanza per me. Pagine di diario, intricatissime trame di romanzi (che al giorno d'oggi non sarei minimante in grado di concepire), formazioni del fantacalcio (Ganz! Moriero! Walem! Paulo Sergio! Edmundo! NEQROUZ LO STRIZZAPALLE!!!), struggenti poesie, disegni di tizi muscolosi di chiara influenza Jimleeana, e poi liste, liste, liste d'ogni genere (calciatori, canzoni, possibile cast per un film sugli X-Men in cui azzeccavo Patrick Stewart... frasi da scrivere su delle magliette, es: "Scugnizzo del demonio"), perfino una bozza di una missiva destinata a Marco Marcello Lupoi in cui lo spronavo ad investire in produzioni autoctone di genere non supereroico (e alla fine mi ha ascoltato... neanche un grazie, eh?). Insomma, un patrimonio inestimabile in cui mi smarrisco ogni volta.
Cimeli di quel tempo in cui non potevo fare a meno di inondare d'inchiostro ogni superficie cartacea.
La videoscrittura è castrante. Il bianco luminoso dello schermo che riflette il tuo vuoto è più minaccioso e impietoso del bianco del foglio.
Il foglio bianco lo puoi subito far tuo con uno scarabocchio, marchiarlo a nero, insozzarlo, farne ciò che vuoi. Questo insieme di pixel invece è una cosa seria. Una cazzata qui assume proporzioni ben più grandi. Puoi solo SALVARE o CANCELLARE.
Da un po' sto provando a riappropriarmi dell'atto liberatorio di far scorrere la sfera magica sulla carta, di far gareggiare la mano col cervello. È dura, credo sia un po' come disintossicarsi. Ma spero di tornare presto a sprecare tonnellate di carta da riguardare con imbarazzo tra qualche lustro e salvare dalla "busta per la carta".