04/11/08

Live from Mountpeas... Is Election Day!



Che dire di questi americani, con la loro stupida informazione indipendente e libertà di parola? Nella loro lunghissima corsa alla Casabianca i candidati alla presidenza e le loro squadre hanno dovuto affrontare interviste con giornalisti veri che pongono domande vere, dibattiti in cui ogni loro gesto e parola è stato analizzato al microscopio di centinaia di commentatori e, cosa più incredibile, passare sotto il fuoco di fila della satira statunitense. Il baraccone elettorale nordamericano parte da lontanissimo e pare non fermarsi mai, alzando ogni sorta di lurido polverone e schizzando rifiuti liquidi al proprio passaggio. I comici sono lì a dare un po' di ristoro alla mente logorata di Joe Sixpack the Plumber, mettendo i politici sotto un'altra luce, più essenziale. Se Saturday Night Live ha da una parte messo in risalto i tic e i comportamenti più assurdi dei candidati, trovando il jolly in una Tina Fey più credibile della stessa Sarah Palin, dall'altra li ha resi più amabili, con la partecipazione dei veri McCain e Palin in alcuni sketch. Da 35 anni questo storico e, alle origini, innovativo programma, è fedele alla sua formula collaudata, con alti e bassi soprattutto sul fronte degli autori (e questo non sembra essere uno degli anni migliori) ma pescando soprattutto dei talenti comici destinati a imporsi. Nel cast attuale sembra mancare il mattatore carismatico, anche se la dotatissima Kristen Wiig ha le capacità per affermarsi.
La vera prova del fuoco per i candidati arriva con i talk show e 15 minuti al Late Show di David Letterman possono scorrere via piacevolmente o essere una tortura, come ha scoperto McCain alla sua ultima partecipazione. Infatti, dopo aver dato buca a Letterman adducendo come scusa la grave crisi economica che affligeva il paese per poi essere sorpreso a registrare un'intervista con CBS News (ma che diavolo avevano in mente?! fare la corna al vecchio Dave...), il canuto senatore è stato fatto a pezzi sera dopo sera, monologo dopo monologo da Letterman, fino al suo ritorno arrendevole nello show, in cui ha dovuto ammettere con la coda tra le gambe: "I've screwed up!" (Ho fatto una cazzata). Ve lo immaginate Berlusconi farsi piccolo e umile di fronte all'ira di Fabio Fazio? Già.
Letterman è il re dei talk-show d'intrattenimento, indipendente, equilibrato, rispettato, con un'ottima squadra di autori. Ma un programma che va in onda per anni, 5 giorni a settimana, non può ovviamente prescindere dalla brillantezza degli ospiti. Ecco perché vedere i candidati su quelle poltrone diventa una prova interessante. Il senso dell'umorismo è qualcosa che non puoi inventare o simulare. Il senso dell'umorismo è sintomo d'intelligenza. Se la tua idea di divertimento è fare le corna dietro la testa di un altro capo di stato o mimare una scarica di mitra su una giornalista, be', nominare Alvaro Vitali Ministro degli Interni Visti Attraverso Il Buco della Serratura potrebbe avere una sua logica. Intanto un Obama dall'aria distesa palleggia sciolto e non sbaglia un colpo nei suoi scambi con Letterman, Leno, Kimmell, suscitanto risate genuine nel sempre entusiasta pubblico miricano. Ma neanche il suo vetusto concorrente sfigura, compensando i suoi non fulminei riflessi con assortimento di facce buffe eredità del cinema muto e qualche battuta di repertorio.
Sembra non esserci limite alla libertà di manovra che hanno i comici nei media statunitensi, anche casi estremi come lo scandaloso Bill Maher che (grazie a dio... uhm, no, non grazie a lui...) è sempre al suo posto, suscitando l'indignazione di ogni credente e religioso del globo e l'ira dei repubblicani. Maher è decisamente un tipo senza peli sulla lingua ma quello che più colpisce un provinciale come me è l'assenza di conseguenze a certe sue dichiarazioni, come "She is a moron", "Wow, she is really stupid" e "Americans have finally found someone dumber than they are" tutte riferite alla sexy hockey mom Sarah Palin e ai suoi fan. La coraggiosa scelta della Palin come vicepresidente si è rivelata ben presto idiota e probabilmente (come tutti i sani di mente sperano) un decisivo autogol.
Insultare l'attuale Presidente è invece pratica comune e non comporta alcun rischio, data l'incontrovertibile evidenza dei fatti. Così, sempre Maher, può indicare George W. come un ritardato e perfino Letterman non esita a chiamare l'uomo più potente del mondo "a moron" (Cosa significa "moron"? The Urban Dictionary recita come prima accezione: "Sinonimo di George W Bush". Dunque...)
Insomma, per quanti difetti abbia il sistema americano, nessuno è intoccabile e non c'è un giorno in cui non sia sotto esame (non che questo implichi per forza un qualche cambiamento o ribaltone ma, hei, è gia qualcosa...)
Ovviamente nel nostro belpaese non avremo mai niente di tutto questo. La sudditanza nei confronti del potente è incisa nel dna dell'italiano, il solo fatto di vederne la faccia su un manifesto lo rende superiore a noi. Nei tg i politicanti non rispondono ad alcuna domanda ma rilasciano dichiarazioni. Ogni giorno assistiamo alla sfilata delle solite facce che fissano la telecamera e ci dicono quanto sono bravi e quanto sono cattivi quegli altri.
E poi non abbiamo un Letterman, un Leno, un O'Brien, un Kimmell. Non che sia fondamentale, eh, sia ben chiaro. Abbiamo ben altri problemi. Ma non ci sputerei sopra. In Italia non c'è una grande tradizione di stand-up comedy, i nomi sono ben noti e ben emarginati. Luttazzi è quello che più si rifà al modello americano, per me il più dotato battutista nostrano che sacrifica troppo spesso il contenuto al gusto lennibrusiano dell'oltraggio. Ma sto divagando.
Al di là di tutto, la più grande differenza tra noi e gli americani è che loro sulle vicende della Carfagna ci avrebbero già fatto dieci film porno. Siamo troppo indietro.

8 commenti:

adrien vaindoit ha detto...

guarda anche l'ultimo monologo di chris rock, kill the messenger, con la sua sostanziosa fetta di commento alla sfida elettorale.
è un vero odore comparire tra i links, comunque.

madmac ha detto...

ce l'ho ma non l'ho ancora visionato

gb ha detto...

"Ve lo immaginate Berlusconi farsi piccolo e umile di fronte all'ira di Fabio Fazio?"

io non riesco nemmeno ad immaginarmi l'ira di fazio.

(più letterman per tutti)

gb ha detto...

dimenticavo, Kristen Wiig è sublime (e l'unica che si salva nel cast attuale)

cetri ha detto...

scusa, ma non funziona il link per il porno della carfagna.

Zumbi ha detto...

leggerti è sempre un piacere..

ultimamente non sto seguendo molto nè SNL nè gli altri show che nomini, ma fa tremare i polsi pensare quanto siamo fuoristrada. Come sempre riusciamo a caparci dai cesti regalo solamente la roba scaduta.

Comunque!
.. aò speramo bene..

Anonimo ha detto...

hai scritto un pezzo bellissimo e competente.
Sì, io amo Letterman, è davvero troppo rapido di cervello per noi umani. D'altra parte tanto è forte nell'improvvisazione con gli ospiti, tanto fanno cagare i monologhi iniziali :)
Strano tu non abbia citato Jon Stewart. Anche lui mi piace molto.

Vavè comunque ho notato che lì TUTTI, intervistatori, ospiti politici o gente della strada, anche i ragazzini delle elementari, sono spigliatissimi e brillanti quando parlano in pubblico. Immagino derivi dall'educazione scolastica e dagli stimoli a cui sono sottoposti anche attraverso i media.
Son tutti più "scafati".

Qui di fronte a un microfono vedo gente reagire come se gli avessero reciso il ponte di varolio. Biscicano, aggrediscono, balbettano, si paralizzano in rictus, sparano delle cazzate colossali dettate dall'imbarazzo oppure boh.

vavè, mò mi son intristito. vafanculo va...

madmac ha detto...

grazie mak. Jon Stewart ha minore copertura youtubiana rispetto agli altri, non ho trovato molto.
io se vedo un microfono bestemmio, così sono sicuro di non apparire in tv (insomma, non sono di scuola americana)