03/10/09

Se fossi dedito al saccheggio



Ecco, se fossi seriamente dedito al saccheggio potrei affermare che ottobre non poteva cominciare meglio.
Certo, come spesso accade, anche nelle attività predilette capita di doversi sporcare le mani, figuriamoci se bisogna letteralmente tuffarsi nel fango, come in questo caso. Non nego che sguazzare nella melma non riporti a galla una certa gioia infantile, quando nel gioco spensierato ci si rotolava per terra totalmente incuranti dell'igiene personale. Ma se fossi dedito al saccheggio e potessi scegliere la calamità ideale, sicuramente opterei per il terremoto, evento che qui è lungamente atteso, da molti con rassegnazione e inquietudine, da altri come una ghiotta opportunità (di saccheggio). Il terremoto interesserebbe un'area immensamente più vasta, con ovvie conseguenze positive (per l'attività depredatoria): maggiore possibilità di scelta degli obiettivi; pari opportunità per tutti i predoni e quindi una competizione rispettosa e corretta; una confusione generale di ampia scala, ottima come copertura delle attività (un saccheggiatore professionista deve essere sempre pronto lì dove le istituzioni e i cittadini sono impreparati); i tempi lunghi necessari al ritorno alla "normalità" che consentono un saccheggio paziente e diluito, ecc.
Ma in questo campo non è possibile fare troppo gli schizzinosi e se quello che ci viene offerto è un fiume di fango, sarebbe un'imperdonabile scortesia rifiutare (se fossimo dediti al saccheggio).
Ovviamente nel fingersi volontari desiderosi di collaborare è quasi inevitabile trovarsi nella condizione di dover realmente prestare soccorso. In questi casi non c'è altro da fare che mostrar buon viso a cattivo gioco, diligentemente. Bisogna infatti sempre tener presente che il nostro paese offre innumerevoli e gratificanti opportunità di saccheggio (non che questo campo sia di mio interesse) e che la nostra provincia in particolare non può dirsi seconda a nessun'altra, anche grazie al prolungato, costante e imperterrito lavoro di tutte le istituzioni. In un momento di crisi globale come quello che stiamo attraversando, un saccheggiatore può considerarsi fortunato per le infinite e varie possibilità di occupazione, anche in ottica futura.
Naturalmente, se fossi dedito al saccheggio, sarei comunque contrario al Ponte sullo Stretto, il cui prevedibile crollo non offrirebbe nulla alla categoria, a fronte di un investimento enorme e senza ritorno.
Non sarebbe meglio investire quei fondi per costruire altre abitazioni nei letti dei torrenti, che nella nostra provincia di certo non mancano, o sui tratti della costa ancora colpevolmente intatti?
Ne gioverebbero tutti, in primis i comuni cittadini che per qualche anno avrebbero un tetto sulla testa, prima di essere spazzati via nell'accogliente abbraccio dell'amatissimo Mediterraneo, e conseguentemente noi saccheggiatori (non che io sia uno di loro).

1 commento:

Lario3 ha detto...

Bellissimo post... ti quoto.

Grazie per il commento, CIAO!!!