05/10/07

Passeggiata a mare


Cinque ragazzi indiani giocano a cricket.
Soffia un vento leggero e fresco. Qui c'è sempre.
Lo scafo di una barca a vela, grigio chiaro e lucidissimo, è acceso dal sole e riflette le increspature dell'acqua, guizzanti lingue d'oro in eterno movimento. D'improvviso le imbarcazioni si agitano, cominciano a ballare, sbatacchiate da un'onda più grossa nata a largo, dall'acqua docile e lo scafo irruente di un traghetto già lontano.
Gruppi di vecchi conversano, seduti sulle panchine o appoggiati alla ringhiera. Gli alberi sono grandi e forse più vecchi di loro, i loro lunghissimi rami si distendono per parecchi metri, sporgendosi in alcuni punti oltre la ringhiera per protendersi verso il mare. Un pescatore, uno dei tanti, tira su un pescetto ed un gatto si scuote lesto dal suo molle riposo e gli si avventa contro, senza successo, tra gli schiamazzi e le risate della gente. Che non lo sfiorano.
Coppiette si baciano, ignoranti.
Ragazzi corrono in lunghi giri, mi passano davanti ad intervalli irregolari.
Un tizio si è tolto le scarpe, ha appoggiato i piedi sulla panchina su cui siede. Così raccolto, legge un libro.
Quattro turisti si fermano per fare delle foto. Immagino di intavolare una conversazione con loro. Metto faticosamente in fila nella mia testa quelle parole straniere, ma disertano subito. I forestieri mi chiederebbero cosa stia facendo seduto qui, con questo quaderno in mano.
"I'm taking pictures too." rispondo, ed è una risposta davvero figa e mi crogiolo nella loro smisurata ammirazione.
Ma in realtà sono già lontani, come il sole che non carezza più lo scafo grigio. L'eterno movimento è adesso invisibile.
Cinque ragazzi indiani giocano a cricket.

10 commenti:

SdL ha detto...

cambi template ad ogni sbalzo d'umore?

madmac ha detto...

ahahah, tesoro, mai avuto sbalzi d'umore TESTA DI CAZZO TI AMMAZZO, sposami ti prego ma ora lasciami solo...


dove vai?

Anonimo ha detto...

CApitano quelle volte che stai facendo qualcosa che trovi asslutamente magnifico e non aspetti altro che qualcuno ti permetta di dirlo. Peccato che nessuno se ne accorga.

Ma ci affacciamo sull'avatar per caso?

madmac ha detto...

vero, anche se a me non capitano spesso e probabilmente se me lo chiedessero non lo direi.

sì, è il mio brutto muso

emme ha detto...

uh! ora mi commuovo, messina giusto?
il vento, le onde create dai traghetti, la fila di palme della passeggiata a mare.. ma di quand'è quella foto? bella anche la tua di foto, molto.
(chiedo scusa, momento nostalgia, mi ricompongo)

madmac ha detto...

emme, se addirittura ti commuovi significa che a Messina ci sei stata poco e non hai fatto in tempo ad odiarla oppure moltissimo, tanto da amarla nonostante tutto

emme ha detto...

giusta osservazione,
non so
credo che se ci vivessi prevarrebbe la rabbia, del resto odio anche roma in fondo. però è un posto dove mi sento a casa, cosa rara, non dipende dalla città ovviamente, ma da come la vivo io. un equilibrio di familiarità e distacco per cui i difetti sono caratteristiche di cui sorridere e i pregi non si danno per scontati.

Skiribilla ha detto...

Tanti quadri diversi, molto belli. Se li metti su un'unica parete hai la perfetta visione del tutto..

(cosa dico? boh.. ho dormito tre ore, sarà quello)

Certo che leggerti e avere dei flash di quando ho abitato a Marsala è stato tutt'uno...

Luca ha detto...

sono capitato sul tuo blog per caso, ho letto il post "ai miei tempi"...
io ho 24 anni e comincio anche io di tanto in tanto a dire sta frase...quello che hai scritto è tutto vero e ho provato anche io le stesse sensazioni (le mie prime convers le pagai 20.000 lire alla vecchia standa, ora sostituita da un centro commerciale)...e che dire...passerò più spesso a leggere quello che scrivi!
ciao!

madmac ha detto...

skiri, Marsala è bellissima. e il marsala... aaggh, acquolina!

luka, le converse alla standa, tu sì che mi puoi capire bene :)