19/06/07

12 uomini arrabbiati


A New York fa un caldo boia e nella camera di consiglio non si respira granché. Ma grazie a dio il caso è semplice, il ragazzo è sicuramente colpevole dell'omicidio del padre, le prove e le testimonianze sono schiaccianti e in poco tempo si dovrebbe riuscire a chiudere la faccenda.
Insomma, c'è qualcuno tra i 12 giurati che ritiene l'imputato non colpevole?
Uno.

Io non adopero spesso il termine "capolavoro", perché ormai non è che valga poi molto. Quando lo uso è perché ci credo. "12 angry men" è il debutto alla regia di Sidney Lumet ed è un capolavoro. Non solo per la sua sostanziosa valenza etica, per il ritratto del sistema giuridico statunitense che ha nel suo aspetto più democratico, la giuria popolare, una lama a doppio taglio. Ma anche per il suo equilibrio stilistico, la compostezza che fa da contraltare agli scontri sempre più accesi e violenti, per l'occhio lucido che, senza assalirli, senza invaderli, scruta dentro gli animi di 12 uomini incaricati di decidere della vita, della morte, di un loro simile.
I personaggi sono caratterizzati in maniera eccelsa fin da subito, attraverso dialoghi e atteggiamenti che li rendono umani e non macchiette. Le interpretazioni degli attori sono perfette (anche se ho il rammarico di non aver visto il film in lingua originale, bensì la versione italiana che va sotto il titolo di "La parola ai giurati").
Tutto questo, e probabilmente tanto altro, fa di questo film del 1957 un capolavoro.
Un film che nessuno potrebbe fare oggi.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Scoperto di recente questo blog. Davvero bello. Il pezzo sugli scrittori horror è molto carino. Tra l'altro scrivi davvero bene. Ah, grazie per aver linkato la Alien :)
-Brendon

madmac ha detto...

grazie per i complimenti Brendon, ci si becca su comicus :)

Heike ha detto...

se non lo dici tu allora lo dico io: è un capolavoro. Visto la prima volta un pomeriggio ai tempi della scuola, quando avrei dovuto fare i compiti, non riuscivo a staccarmene, la mano sul telecomando pronto a spengere per andare a fare il mio dovere, lo vidi fino alla fine, quando henry fonda e il giurato anziano si salutano e si dicono i rispettivi nomi...cinema d'altri tempi, un epoca di uomini col cappello e la piega ai pantaloni.
Un film bellissimo, grazie di avrmelo ricordato, vado a chiederne una copia al mulo...

Anonimo ha detto...

Mi viene i mente che forse Sodebergh potrebbe, ma forse.
Comunque mi hai davvero messo voglia di vederlo questo film.

madmac ha detto...

accakappa: ma infatti l'ho detto e lo confermo, è un capolavoro :D

barbara: dico che nessuno potrebbe farlo oggi in quel modo anche per una questione stilistica, una compostezza e asciuttezza formale che oggi non esiste più. ai registi di oggi piace molto giocare con la macchina da presa anche quando non ce n'è alcun bisogno. se questo film venisse fatto oggi, negli USA, probabilmente vedremmo una marea di zoomate, piroette, capriole e giochetti vari per movimentare le cose. tutta roba superflua.
se lo vedrai, noterai un'attenta e precisa composizione dell'immagine, un movimento dei personaggi efficace e che non stanca.

Chris Osmoz (aka Rufus The Wing) ha detto...

hem... l'hanno rifatto oggi.

...e l'ha rifatto pure uno bravo (azz):
William Friedkin (se non ricordo male).
Ovviamente non vale minimamente l'originale.
Peccato per Friedkin (di cui letteralmente AMO un film sopra tutti, ma già saprete di quale sto parlando)...
No, non quello, anche se è stato un capolavoro del genere.
L'altro, quello si, bravi.

Ciao, Mak

PS
e se non l'ha rifatto Friedkin ma Frankenaimer? Azz...

madmac ha detto...

scusa se rispondo solo ora, Osmoz.
quando scrivo "un film che nessuno potrebbe fare oggi" intendo dire in quel modo, proprio quel film, quel tipo di cinema, misurato ma vibrante... anzi, probabilmente è un film già unico per l'epoca.
poi, oggi si fa e si rifà qualsiasi cosa, purtroppo, anche quando non ce ne sarebbe bisogno. alcuni remake sono proprio eresie a prescindere dal risultato. insomma, è stupido rifare un capolavoro, a meno che non ci siano dietro ragioni concettuali (che io sono troppo stupido per capire)