29/08/07

Quando c'era il sole anche di notte


Ho sempre sonno. Ho sempre caldo. Ogni tanto un po' di meno, merito del ventilatore. Quando starnutisco abbasso la velocità del ventilatore, la metto a 2. E allora ho di nuovo tanto caldo.
Il caldo umido s'appiccica al corpo. Vago in mutande mentre fuori sirene e canadair inseguono gli incendi e mi viene il dubbio di aver sopravvalutato l'estate.
Comincio a capire quelli che non la sopportano. Con difficoltà, perché da sempre mi sbalordisco di fronte agli oppositori della bella stagione. La mia vita ruota attorno alle estati. Il resto dell'anno è solo condimento, attesa e rimpianto. Ma di queste ultime estati c'è ben poco da rimpiangere.
Devo prendere atto che non sono più quelle di una volta. Sono fitte di giornate vuote, immobili, stanche.
Ah, quelle di una volta, vissute fino all'ultimo secondo, senza sprecarne un momento, estati povere ma gloriose, ricche di gioie da spensierato cazzeggio adolescenzialpopolare (non il noioso cazzeggio tormentato e generatore di rimorsi dei tardoventenni). Di quelle gioie adesso neppure l'ombra, eppure ogni anno si rinnova costante la speranzosa attesa per un'estate che magari sarà quella buona, all'altezza delle antiche. Ma non è mai così e mai lo sarà.
Perché quell'età perduta era l'estate e in un batterdocchio è bruciata al sole. E mentre appassisco nel mio prematuro autunno, immagino già l'inverno del mio scontento.

8 commenti:

Il Gabbrio ha detto...

Parole sante...ah, come ti capisco!
Per la cronaca: sono uno di quelli che preferisce l'inverno, ma non è stato sempre così...brutto segno!

Anonimo ha detto...

Ho ancora il vago ricordo dei tre mesi di totale abbandono. Che anche se non si faceva nulla di particolare davano comunque l'idea di Vacanze.
Mi sembra quasi di ricordarmi di un qualche strano periodo mitologico.

Skiribilla ha detto...

Pezzo scritto bene, rende perfettamente l'idea.

Pezzo che mi fa incazzare.
Perchè vedo il tuo talento offuscato da un piangersi addosso e da una pigrizia (mentale e non) che è come una ragnatela vischiosa.

Pezzo che mi fa venir voglia di scrollarti e di mandarti a quel paese in simultanea. Che uno che sa scrivere come te e che passa mesi di attesa e rimpianti invece di darsi una mossa, come minimo è da fustigare sulle piante dei piedi con l'ortica, così almeno dopo piange per qualcosa.

makkox ha detto...

mmm... skiri... non voglio contraddirti. Ho capito il senso di quanto dici.
Il fatto è che mi sono sentito come si sente Angelo (almeno dalle cose che scrive) per buona parte della mia vita (allegria!).

Alcune cose devono maturare.
Aspè, non è la parola giusta. Alcune cose devo "marinare" prima di esser veramente pronte.

E poi, magari è lì che appena scritto il pezzo sbadigliando, fila al mare sulla sua moto naked, dove la sua donna lo aspetta in tanga con un margarita in mano.
...bah... mi fa un pò incazzare, mi fa.

Mò te lo tiro su di morale io, guà:
MAD, oggi compio 42 anni! E il dottore m'ha detto che SI, l'esplorazione rettale è un esame necessario, e NO, non può effettuarlo l'infermiera.

M.

Skiribilla ha detto...

Ok ok, Mak-Artusi, hai ragione, alcune cose devono "marinare"...
E tu ne sei un esempio lampante. Disegni da 40 anni ed esci allo scoperto ora perchè era il momento "giusto".

Ma mi fa incazzare ugualmente, che vuoi farci :-) Per oggi lo perdono giusto perchè ha la ragazza in tanga che lo aspetta...


Mak, comunque, ma cosa ti lamenti, che per l'esplorazione rettale hai pure chiesto la pratica di URGENZA!!!

madmac ha detto...

skiri, hai perfettamente ragione, in realtà il mio pessimismo cosmico è solo pigrizia mascherata.
eccoti allora il mio lato vanitoso, nell'altro post! :D

Anonimo ha detto...

"estati povere ma gloriose, ricche di gioie da spensierato cazzeggio adolescenzialpopolare (non il noioso cazzeggio tormentato e generatore di rimorsi dei tardoventenni)"

Sublime e insieme triste verità!

Heike ha detto...

(in ritardo, ma ti leggo adesso e te lo voglio dire) Clap clap clap. Pezzo sensazionale.
Bravo, bravo, bravo.
Bravo.
Bravone.