
Questo è un periodo dell'anno sempre impegnativo per me. Dopo l'estate, infatti, comincio a essere pressato da vari agenti esterni affinché cominci finalmente a lavorare e sembra quasi impossibile che, anno dopo anno, io riesca ad evitarlo, giungendo indenne all'estate successiva.
Non è facile. Ci sono un bel po' di mesi freddi e piovosi a separarmi dalla bella stagione e pochi luoghi in cui possa fuggire. Annaspo tra i soliti tristi annunci e offerte per niente allettanti e spesso mi trovo costretto a rifugiarmi in qualche stupido corso di formazione.
Ma quest'anno qualcosa è cambiato. C'è qualcosa di diverso in me.
Io... non è facile per me dirlo... ma credo che... nel profondo... in un angolo buio nella parte più intima e celata di me stesso... accanto al colon sigmoideo... detto anche sigma... chiamato anche, in maniera anatomicamente scorretta, colon pelvico... sede frequente di diverticoli intestinali... in quella zona insomma mi sembra di avvertiere come un vago e incerto desiderio di... di lavorare.
Ora, non voglio che nessuno si preoccupi, probabilmente è soltanto un malessere passeggero dovuto a un'alimentazione sregolata o al fatto di dover ascoltare ogni giorno le parole che vengono fuori dalla lasciva e lurida bocca di Italo Bocchino, fatto sta che al momento la situazione è questa.
La prognosi è riservata ma possiamo comunque dire che il paziente reagisce bene, concentrandosi su imprese improbabili,
bisiness difficilmente realizzabili, speculazioni inaccessibili e giocate da un euro al superenalotto.
Insomma, ci sono tutti i presupposti perché riesca a cavarmela anche stavolta ma... mai dire mai.