15/04/07

Mondadori mon haine


Ieri mi sono recato alla Libreria Mondadori e ho acquistato 5 Oscar Mondadori, ché era l'ultimo giorno degli sconti del 30%. Meno di 30 € per 5 bei libri non è per niente male, pur se devo convivere per un po' con il fastidio di averli donati interamente a quella casa editrice. Del resto hanno un catagolo pazzesco. E se D'Alema può perfino pubblicare con loro (però mi sa che gliene hanno dette così tante che non lo fa più...), fanculo, io potrò pure spenderli 'sti 30 €, visto soprattutto che compro roba bella e non i libri di D'Alema.
Comunque... ho portato a casa un cult, un classicone, due opere di due pezzi grossi e un'incognita.
Quindici anni fa Generazione X ebbe un tale impatto da divenire un marchio, destino curioso per quello che voleva essere un ritratto di una generazione che si distingueva (non distinguendosi) proprio per la mancanza di tratti comuni definibili. Così ancora oggi quest'etichetta salta fuori ogni volta in cui si discute di nonsisabenecosa. Finalmente potrò risalire all'origine di tutto leggendo il libro di Coupland, che già si presenta in maniera unica, con la sua forma quasi quadrata e le sue annotazioni a margine. Dieci piccoli indiani è riconosciuto come il capolavoro di Agatha Christie. Da ragazzino andavo avanti a pane e gialli, di ogni tipo, da quelli da camera all'inglese ai miei amati hard-boiled. Poirot però (poroporoppoppero però) spariva al cospetto di figure gigantesche come quelle di Holmes, Wolfe o Marlowe, così non mi appassionai mai particolarmente alle opere della scrittrice inglese. Ma questo libro, a quanto pare, è una delle vette massime del genere, ed è giunto il momento di verificarlo. Di Salman Rushdie non ho mai letto niente e non so bene cosa aspettarmi da lui. Prima o poi toccherà leggere Versi satanici per vedere cosa aveva fatto incazzare così tanto quell'equilibrato e simpatico ometto che era Khomeini, ma ho deciso di cominciare a esplorare il mondo dello scrittore indiano con qualcosa di più leggero: I figli della mezzanotte, 500 paginette di frizzante e tragicomico intrattenimento (ho sparato a caso). Del sommo Heinrich Boll, dopo aver letto il noto Opinioni di un clown, ho scelto E non disse nemmeno una parola. Sospetto di essere stato stregato dal titolo. Infine l'incognita, L'acquedotto di New York di E. L. Doctorow, acquistato ancor prima di fare qualche ricerca sull'autore a me del tutto sconosciuto. Sono stato catturato dall'ambientazione del romanzo, la New York di fine Ottocento, stretta tra la miseria e lo slancio verso la modernità.
Insomma, ne ho di roba da leggere, considerando anche il mucchio di precedenti acquisti che ancora mi attendono, sparpagliati per mensole varie. Una volta fatto, magari, tornerò a parlare di qualcuna di queste opere.

5 commenti:

makkox ha detto...

1)
Il libro di Boll ti piacerà. Molto.
O per nulla.

2)
Con Holmes è pareggio.
A Wolfe gli fa cappotto a metà del primo tempo.
Con Marlowe... P. forse abbusca. Dipende da quanto è lento il campo.
M. è più forte con la pioggia.

3)
Gli altri non li ho letti.

4)
Lo so che sei trasalito disgustato. Almeno per quanto riguarda Generazione X.

5)
Poche storie.
Fuori i soldi del pane.

Ciao, Mak

PS
Un abbraccio da Chris.
Gli hai scritto una cosa che ogni tanto si va a rileggere e, proprio perchè detta da una mente come te, lo ha reso felice come raramente gli è capitato.

(anche Chris è uno che non riesce a filtrare con misura quello che sente. Ma che gli vogliamo fare poveretto?... ;)

madmac ha detto...

1) Escludo per nulla

2) Marlowe a P. gli disintegra tutti i legamenti nei primi 20 sec.

3/4) Non posso permettermi di trasalire disguastato per queste cose. Sapessi quanti capolavori, in ogni campo, mi mancano...

5) Digli di mettere in conto.

La mia mente mente solitamente, quindi basta con gli elogi che non è abituata e soprattutto non se li merita. Ma nel caso di Chris è sincera.
Piuttosto fatti sentire per email, che le cose sono rimaste un po' in sospeso, anche se ho intuito qualcosa dal tuo commento nell'altro post ;)

Il Gabbrio ha detto...

se solo ci fosse una giornata di almeno 70 ore per leggere, ascoltare, vedere, scrivere e suonare qualcosa di più...buona lettura!
(dannata Alice, ce l'ho fatta a tornare sul web!)

madmac ha detto...

hai ragione. il punto è che a me il tempo non manca, ma a quanto pare nemmeno la pigrizia...

PopArtDejaVu ha detto...

Generazione X è un libro che mi ha cambiato la vita (nelle piccole cose, come il rapportarsi con la cultura pop).